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Aprite! Aprite!

Progetto a cura di

ASSOCIAZIONE CANTHARIDE

Con la Rassegna Teatrale 2018-2019 “Aprite! Aprite!”, dedicata agli attori e alla drammaturgia contemporenea, il teatro sarà abitato da artisti straordinari,  stimati e più volte premiati dalla scena nazionale e internazionale.  La rassegna ospiterà due produzioni di Cantharide nonché mostre d’arte contemporanea di giovani artisti e concerti di musica.

Auditorium Spazio Binario
Piazza della Repubblica 1,
CAP – 40069, Zola Predosa (BO)

 

L’essenza del Teatro è contenuta in un mistero chiamato ‘il momento presente’. Il momento presente è sbalorditivo. Come i frammenti spezzati di un ologramma, la sua trasparenza è ingannevole. Quando questo atomo di tempo si apre, l’interezza dell’universo è contenuta nella sua infinita piccolezza“ - Peter Brook, La porta aperta.

 

CALENDARIO E TITOLI

DOMENICA 2 DICEMBRE ore 17.00

FESTA DI INAUGURAZIONE: ON THE ROAD, Musica e parole.

Brindisi di apertura , di e con Cantharide-Gruppo Orfeo e artisti ospiti.

 

SABATO 12 GENNAIO ore 20.00

IL CUSTODE

di Harold Pinter

  • regia di Francesco Pennacchia
  • con Gianluca Balducci, Francesco Pennacchia, Luca Stetur,
  • produzione Esecutivi per lo spettacolo e La compagnia degli scarti

Un piccolo ripostiglio come abitazione. Le pareti, come grandi calamite che hanno attratto ferraglie dalle strade della città, disegnano lo spazio in cui si ritrovano tre uomini. Uno sembra esserne il proprietario; un altro, suo fratello, ci vive e se ne prende cura; l’altro ancora ci arriva come ospite.

Temporali improvvisi e forti grandinate possono aver danneggiato il tetto. Infiltrazioni d’acqua. Come ben saprete, l’acqua è “ignorante” e può provocare la formazione di umidità e danneggiare muri e armadi.

Tre anime, ognuna determinata ad assicurarsi il controllo di quel tugurio. E voi, avete controllato il tetto dei vostri tuguri? Per ora non piove, ma mette brutto.

 

SABATO 19 GEN ore 20.00

FOLLÌAR

di Alberto Astorri e Paola Tintinelli

  • Regia di Alberto Astorri e Paola Tintinelli
  • con Alberto Astorri e Paola Tintinelli
  • produzione ASTORRITINTINELLITEATRO

Platone diceva che il potere dell’arte sull’animo umano era così grande che avrebbe potuto da solo distruggere il fondamento stesso della città e tanto più a malincuore riteneva che andasse bandito.
Il destino dell’arte è ancora quello di cambiare la società ? Non dovrebbe far rimpiangere una bellezza perduta da poterla poi rivendicare nella vita di tutti i giorni?

L’’arte della scena oggi serve a chi? A cosa?
Questi interrogativi sono stati il nostro punto di partenza per un viaggio nel de- serto, nel deserto di due attori, di una coppia d’arte, di chi si è spinto follemente dentro una passione, meravigliosa e dolorosa insieme come può essere quella del Teatro.
“Chi non si esercita non esiste” dice una battuta di un testo di Thomas Bernhard. Uno zio cieco e un cugino matto, nella loro stanza che poi è anche il loro bunker, hanno a che fare con una mosca, persi e soli, come nella notte dei tempi, ai con- fini di una galassia.
In questa loro stanza c’è soltanto una piccola finestrella, che è il loro rapporto con il fuori, con la grande opera, l’opera del mondo, narrata dal cugino matto, il solo dei due ad avere la vista, in visioni di desolante e struggente bellezza.

Questo studio è dedicato anche a Thomas Berhnard e in particolare modo alla “Forza dell’Abitudine”.

 

SABATO 2 MAR ore 20.00

IL PAPÀ DI DIO

liberamente ispirato all’omonimo romanzo a fumetti di Maicol&Mirco

  • scrittura scenica e regia Andrea Fazzini
  • con Meri Bracalente, Andrea Filipponi, Sergio Licatalosi, Fernando Micucci
  • musiche Lili Refrain, scenografia Frediano Brandetti, progetto grafico Roberto Montani, consulenza poetica e filosofica Rubina Giorgi
  • produzione TEATRO REBIS

Dallo spettacolo Scarabocchi (2016), prima metamorfosi scenica delle folgoranti vignette di maicol&mirco, si è ingenerata una reciproca influenza che ci ha portato a una seconda spericolata collaborazione.
‘Il Papà di Dio ha un diavolo per capello: suo figlio è irrecuperabile. Non ne combina mai una giusta. Non a caso suo figlio ha voluto creare il suo Universo senza prima studiare! E qual è il risultato? Questo Universo qua! Il nostro. Un Universo dove si soffre, ci si ammala e si muore. Un Universo dove si lavora e si suda. Un Universo tutto sbagliato. Non come quello del Papà di Dio. Un Universo meraviglioso. Dove non esiste morte, dolore né fame. Dove non si deve lavorare né faticare. Dove i soldi non esistono così come i poveri. Ma Dio non ha voluto ascoltarlo. Ed ecco qua con che razza di Universo ci ritroviamo! Riuscirà Dio a farsi accettare da suo Papà? E suo Papà riuscirà a comprendere e capire il nostro povero Dio?’.

(dalle note di maicol&mirco al libro IL PAPA’ DI DIO, Ed. Bao Publishing).

 

VENERDÌ 8 MAR ore 20.00

EMILY

Il Giardino nella Mente

di Isadora Angelini

  • con Isadora Angelini e Luca Serrani
  • luci ed elaborazione del suono Luca Serrani
  • progetto Interregionale di Residenze Artistiche realizzato con il contributo di MiBACT, Regione Emilia Romagna, Teatro Due Mondi
  • produzione Teatro Patalò con il contributo di Regione Emilia Romagna

“No, la parola più selvaggia che possiamo consegnare al Mondo”

Un lavoro teatrale sull’opera della poetessa Emily Dickinson.
All’età di quarant’anni Emily tolse il proprio corpo dal mondo chiudendosi definitivamente in casa. La sua scrivania divenne telescopio e microscopio da cui osservava orizzonti lontani e le sfaccettature dell’animo umano.Lavorò incessantemente alla sua opera poetica che tuttavia scelse di non pubblicare in vita.
Alla sua morte, la sorella trovò un cassetto pieno di poesie, trascritte in piccoli fascicoli.Di lei rimangono anche le lettere con le quali intrattenne rapporti di cura, d’amore e di dialogo con il mondo. In mezzo alle sue carte, furono trovati 52 frammenti scritti su buste già usate.
Queste buste di carta sembrano messaggi gettati ai venti del futuro, indirizzati a nessuno e a tutti contemporaneamente.

“Il testo dello spettacolo è composto da frammenti di lettere e poesie di Emily Dickinson . L’allestimento e la drammaturgia sono nati dalla lettura di The Gorgeous Nothings, gli ‘envelope poems’ di Emily Dickinson a cura di Jen Bervin e Martha Verner”

 

SABATO 2 MAR ore 20.00

IL PAPÀ DI DIO

liberamente ispirato all’omonimo romanzo a fumetti di Maicol&Mirco

  • scrittura scenica e regia Andrea Fazzini
  • con Meri Bracalente, Andrea Filipponi, Sergio Licatalosi, Fernando Micucci
  • musiche Lili Refrain, scenografia Frediano Brandetti, progetto grafico Roberto Montani, consulenza poetica e filosofica Rubina Giorgi
  • produzione TEATRO REBIS

Dallo spettacolo Scarabocchi (2016), prima metamorfosi scenica delle folgoranti vignette di maicol&mirco, si è ingenerata una reciproca influenza che ci ha portato a una seconda spericolata collaborazione.
‘Il Papà di Dio ha un diavolo per capello: suo figlio è irrecuperabile. Non ne combina mai una giusta. Non a caso suo figlio ha voluto creare il suo Universo senza prima studiare! E qual è il risultato? Questo Universo qua! Il nostro. Un Universo dove si soffre, ci si ammala e si muore. Un Universo dove si lavora e si suda. Un Universo tutto sbagliato. Non come quello del Papà di Dio. Un Universo meraviglioso. Dove non esiste morte, dolore né fame. Dove non si deve lavorare né faticare. Dove i soldi non esistono così come i poveri. Ma Dio non ha voluto ascoltarlo. Ed ecco qua con che razza di Universo ci ritroviamo! Riuscirà Dio a farsi accettare da suo Papà? E suo Papà riuscirà a comprendere e capire il nostro povero Dio?’.

(dalle note di maicol&mirco al libro IL PAPA’ DI DIO, Ed. Bao Publishing).

SABATO 16 MAR ore 20.00

GINGIN

Di cosa si parla quando si parla

[Commedia con dramma in penombra]

  • drammaturgia e regia Rita Frongia
  • con Angela Antonini e Meri Bracalente
  • organizzazione Adriana Gemma Vignali
  • produzione Esecutivi per lo Spettacolo
  • con il sostegno di Regione Toscana/ArtistiDrama/Armunia/TeatroDueMondi

Un mala parola e malo pensiero ha attecchito su uomini e donne che avremmo detto buoni.Lo dicono i corpi, i volti, le chiacchiere, i silenzi.
Dove prendiamo le parole che diciamo?
Le attrici recitano la parte di due sorelle. Una canta nei night club e l’altra vende cagnolini di stoffa fatti a mano. La madre, il night, le storie da bambine, il cinema, la politica, la chiacchiera è scossa da rivelazioni involontarie, da attriti imprevisti, tagli che si incuneano in un buio che un fondo ce l’ha ma non si vede più.

E gin. Bevono gin.
Fare dei ritratti della chiacchiera.
GinGin è una commedia con dramma in penombra.

 

SABATO 6 APR ore 20.00

L’ORCO

di Marina Allegri e Maurizio Bercini

  • con Maurizio Bercini

L’antico sapere è esploso, lo sentiamo deflagrare ogni giorno, si è frantumato e le sue schegge stanno formando nuovi mondi, li attraverseremo leggeri, portando solo ciò che sta nelle nostre tasche, ciò che ci serve per raccontare in breve. Incontreremo l’orco, quello che mangia i bambini, tutti i bambini, grandi e piccini. L’orco: quello zampillio di acqua che appare dalla sabbia quando hai finito di fare il tuo castello, quella risata di mare che se lo porta via.

L’orco è la paura che rimane dopo che il tuono è scappato.

L’orco è un cavallo di troia.

L’orco è simpatico.

“L’orco” è uno spettacolo, per tutti.

SABATO 13 APR ore 20.00

MARIACHI

Studio per piccolo gruppo di peccatori post-mortem

  • regia di Elena Galeotti
  • con Ilaria Debbi, Riccardo Marchi, Anteo Ortu
  • Scene Anteo Ortu, Luci Riccardo Marchi
  • produzione CANTHARIDE
  • con il contributo di Regione Emilia Romagna

To be continued….. Da Gola ci si ritrova in un luogo desertico, La condizione dei nostri giovani anti-eroi è aspra, sono angosciati da una solitudine che mai cessa d’accompagnarli e torturarli, trasportati senza requie dai flutti tempestosi dei propri pensieri. E’ come se fossero circondati da un ignoto cupo e misterioso: quantunque si sforzino con accorata decisione di scandagliarlo, la cognizione di tale dolorosa realtà resta per loro inaccessibile. Il loro carattere non appare fisso o uniforme: al contrario spesso si rompe l’orizzonte dell’attesa e ognuno di loro può d’improvviso trasformarsi radicalmente. Così, ad esempio, da vittima può diventare carnefice o viceversa. Ogni situazione può essere riveduta, mutata, ribaltata per poi tornare all’ordine iniziale. C’è peraltro una forza interiore che pian piano emerge e si fa via via più chiara. Dove eravamo rimasti?

Ecco: Bisogna fare la vita criminale!

SABATO 27 APR ore 20.00

GOLA

studio per piccolo gruppo di peccatori

di Elena Galeotti

  • regia di Elena Galeotti
  • con Ilaria Debbi, Riccardo Marchi, Anteo Ortu
  • Scene Anteo Ortu, Luci Riccardo Marchi
  • produzione CANTHARIDE
  • con il contributo di Regione Emilia Romagna
  • si ringraziano per la collaborazione Mitchell Andres e Roberto di Mola

Mi fa gola andare fino in fondo non fermarmi
Mi hanno detto che ho urlato
AAAAAAAAAAAA!!!! Poi tamtamtamtamtam e poi sbam!!!
Ma noi ti vogliamo tutti bene. Ci vogliamo tanto bene! E se cerchi bene va a finire che in fondo all’armadio lo trovi quel tarlo che scava e scava.

Abbiamo cercato di riflettere sulla vita con spirito leggero, senza omettere le zone d’ombra, chi si crede immortale è al tempo stesso così fragile.
E così, in una situazione contemporanea carveriana, tre giovani innamorati della vita ma confusi dalla miseria e dall’ipocrisia galoppante che evitano a colpi di droghe e alchool, confessano la loro determinazione ad andare fino in fondo perché il vuoto intorno rimbomba e l’unica possibilità è amare e stordirsi; vivere fa troppo gola.

FAMILIES

Domenica a teatro

 

DOMENICA 9 DICEMBRE ore 17.00

STORIA DI UNA BAMBINA

Di Isadora Angelini e Luca Serrani

  • con Isadora Angelini e Luca Serrani
  • con frammenti da Giambattista Basile, Italo Calvino e i Fratelli Grimm
  • disegno luci ed elaborazione del suono Luca Serrani
  • produzione Teatro Patalò

Come sul terreno di un orto, fatto a strati di sedimenti, epoche e opere diverse, costruiamo una nuova storia a partire dalle celebri fiabe popolari di Raperonzolo e Prezzemolina. Scavando e riportando alla luce reperti luminosi, abbiamo lavorato con il suono, il ritmo e le parole, intessendoli ad una scrittura coreografica capace di disegnare mondi invisibili. I mondi che stanno intorno e dentro ai protagonisti. La narrazione rivela l’ attualità del mito e degli elementi archetipici delle fiabe nel mondo contemporaneo, coinvolgendo
il pubblico in una storia di spaventi e riscatti, amicizia e tradimenti, coraggio e purezza d’animo nell’affrontare e sconfiggere incantamenti e magie. E come in molte fiabe la sto- ria mette al centro della vicenda una bambina, illuminando una riflessione non scontata sul femminile e sul rapporto madre-figlia, creando uno specchio che ingigantisce pensieri, parole e convinzioni radicati in un terreno che troppe volte ci spaventa guardare.

 

DOMENICA 10 MARZO ore 17.00

LA PERA NON CADE LONTANO DAL PERO

Reading di e con Alessandra Frabetti

Il titolo sembrerebbe annunciare uno spettacolo di un’ovvietà disarmante. Se invece, a pronunciare la frase che rimanda immediatamente ad una scontata saggezza popolare, fosse stato un luminare della scienza psichiatrica, saremmo certi che sottotesti misteriosi e forse avvincenti potrebbero invece rendere il recital decisamente intrigante. E così vuole essere! Questo spettacolo infatti intende presentarsi con una carica di ironia critica, più o meno sottile, più o meno esplicita. In un mondo, come quello teatrale, dove si passa da un estremo tradizionalista agli estremismi del “fashion theater”, tralasciando spesso il giusto mezzo della qualità artistica e professionale, LA PERA NON CADE LONTANO DAL PERO vuole molto semplicemente e molto banalmente sdrammatizzare il soggetto tanto alla moda. Attraverso un’esplorazione artistica del Novecento, con l’aiuto di maestri dell’umorismo quali P.G.Wodehouse, Achille Campanile e Vàzquez Montalban, ma anche con il contributo non solo di campioni indiscussi dell’arte culinaria come Brillat-Savarin e Artusi, ma perfino di un teorico come Roland Barthes, si ironizza sul rapporto archetipico tra eros e piacere del gusto, tra amore e zoomorfismo. Una celebrazione di sentimenti talmente profondi non può non essere accompagnata da musica, ovviamente adeguata e sempre pertinente. Anzi, le esecuzioni magistrali del maestro Luigi Caselli contribuiscono in maniera determinante a creare il tessuto drammaturgico, di cui diventano un’ottima entrée o il migliore dei contorni………….

DOMENICA 24 MARZO ore 17.00

IL TENACE SOLDATINO DI STAGNO

Una storia di sperato amore

Spettacolo teatrale per voce, suono e luci: ambientazione poetica ispirata alla fiaba omonima di H. C. Andersen.

  • di e con Damiano Grasselli
  • collaborazione Viviana Magoni
  • produzione Teatro Caverna

Il racconto si snoda tra una serie di stupefacenti giochi di luce, delicati tappeti sonori e macchine di scena che muovono, illuminano e animano i giocattoli. Una voce narrante accompagna con delicatezza la vicenda.
Lo spettacolo racconta la storia di un soldatino di stagno senza una gamba innamorato di una bella ballerina di carta. Il soldato cerca di offrire alla ballerina il proprio amore, ma un orribile pupazzo si oppone al soldatino. Il soldatino cade dalla finestra, attraversa la città viaggiando nelle acque sotterranee e infine viene inghiottito da un pesce. Eppure riesce a tornare dalla sua ballerina e finalmente può sorriderle.

DOMENICA 12 MAGGIO ore 17.00

LA FAVOLA DEL MERCANTE

  • di e con Elena Galeotti, Ilaria Debbi, Anteo Ortu
  • luci Riccardo Marchi
  • produzione CANTHARIDE
  • con il contributo di Regione Emilia Romagna

Ci sono tre sorelle, due cattive e furbette, una più giovane, molto bella e apparentemente ingenua, un po’ sbadata, non troppo perspicace.
La mamma non c’è come nella favola di Cenerentola e il papà, come tanti papà, è costretto a partire per un lungo viaggio di lavoro lasciando alle sorelle tremendine la possibilità di sfogarsi su quella più fragile.

C’è poi la luna, enorme e tanto buona, attenta ed affettuosa, le stelle brillarelle e la strologa tremendissima.

In un spazio cosparso di piccole luci invitiamo i bambini a condividere un luogo magico di stelle e piccoli suoni e al termine gli chiediamo di partecipare e compiere piccole azioni legate alla fiaba.
Attraverso l’ascolto attivo, i bambini mettono insieme nuovi tasselli come in un puzzle e accrescono il loro vocabolario e anche la loro capacità di concentrazione. Leggere fiabe significa spalancare ogni volta nuove porte, per poi entrare e disegnare nuovi mondi col corpo, il ritmo, la voce, in nome della fantasia.

ART and VIBES

Apriamo le porte alla musica e all’arte figurativa che tanto influenzano il nostro lavoro di attori e drammaturghi, Art and Vibes vede la presenza di due gruppi musicali con sonorità jazz, rock’n’roll, country-blue-grass in concerto e contemporaneamente le mostre di vari giovani artisti italiani che esporranno le loro opere nel foyer del teatro.

FEBBRAIO 15,16,17,22, 23, 24 Esposizione temporanea di opere di giovani artisti della scena bolognese.

 

SABATO 16 FEBBRAIO ore 20.00

LOVESICK DUO

Per gli appassionati del rock ‘n’roll delle radici, country e bluegrass, ecco i “Lovesick Duo”

Paolo Roberto Pianezza: voce, chitarra e Lap Steel Francesca Alinovi II: contrabbasso e voce

Mostra di Alberto Poce

 

SABATO 23 FEBBRAIO ore 20.00

INCANTORI

Progetto musicale dedicato ai cantautori della storia della musica italiana passando dalla Francia e dalla Spagna.

Riccardo Marchi voce Marco Paganucci pianoforte Federico Gueci contrabbasso

Mostra di “Artista Ignoto”